Software SOA e MC Microcomputer
Una piccola ma grande soddisfazione.
Questo mio ricordo personale risale a circa 40 anni fa.
Prima di internet, prima delle console moderne, prima dei computer quad-core e dual-core, prima dei pentium e dei 386, prima di Amiga e Atari ST,
prima di Commodore e Sinclair, prima di tutto questo c'era la calcolatrice programmabile TI57 della Texas Instruments. A guardala oggi questa
calcolatrice sembra poco più di un giocattolo, eppure per qualche anno è stata la mia visione del futuro, un oggetto che mi ha permesso di sperimentare
la programmazione e la creazione di una interazione tra uomo e macchina, pura fantascienza per l'epoca.
In quel periodo mi nutrivo di fantascienza, risale a quegli anni la mia passione per film come '2001 Odissea nello spazio' e 'Guerre Stellari',
serie TV come 'Spazio 1999' e 'Star Trek', libri di Asimov e di Bradbury e generale tutto ciò che riguardava l'immaginario del futuro.
Da allora sono passati troppi anni, non ho memoria di come la TI57 giunse nelle mia mani ma quello che ricordo é il tempo passato a studiare il
manuale di istruzioni, il tempo passato ad inserire nell'esigua memoria interna i programmi, il tempo passato a divertirmi facendola funzionare,
pomeriggi interi passati a digitare sui tasti e a guardare quel display composto da un'unica riga di numeri rossi.
Ben presto tutti gli esempi del manuale erano stati ampiamente sfruttati, allora per trovare nuovi programmi dovetti ricorrere alle numerose
riviste di informatica dell'epoca. Era infatti uso pubblicare i più interessanti listati dei lettori in alcune piccole rubriche mensili, una delle
più importati e ben fatte era MC Microcomputer, ed era un investimento mensile fisso per mia paghetta da quindicenne.
Sul mondo delle riviste di computer dell'epoca si potrebbero versare fiumi di inchiostro e spendere milioni di parole, la quantità di piccole
realtà ed aziende che si proponevano in quello che era un mercato nuovo era impressionante, una vivacità ed una varietà di idee tali che oggi non
ci si immagina neppure, stretti come si è tra le grandi multinazionali e i giganti del software.
Nel 1982 le cose erano ben diverse da oggi e riviste come MC Microcomputer prosperavano, chiaramente la rete era ancora una realtà poco
diffusa, i computer costavano molto ed erano privilegio di pochi, di enti governativi o di grandi aziende, ci si accontentava delle piccole
macchinette programmabili in attesa di una evoluzione tecnologica e di un abbassamento dei prezzi.
Quanto si possiede poco lo si sfrutta bene e fino in fondo, questa è la filosofia che si applicava e che oggi con l'abbondanza di risorse
e di RAM si é un pò persa, purtroppo. Con il passare del tempo la conoscenza della TI57 si é approfondita fino ad arrivare a conoscerne
anche gli aspetti tecnici più nascosti e segreti.
Un giorno lessi su un articolo pubblicato nella rivista un trucco che permetteva di visualizzare nella TI57 i simboli esadecimali (a,b,C,d,E,F)
che normalmente non erano accessibili, la cosa mi intrigò molto, ricordo che mi scervellai per utilizzare questa peculiarità ed ottenere che
la TI57 interagisse scrivendo alcune parole, di certo si sarebbe dovuto ricorrere ad una interpretazione fantasiosa ma la cosa era possibile.
Con il preciso scopo di ottenere delle parole di senso compiuto, feci una lista di tutte le lettere disponibili nel limitato 'alfabeto' della
calcolatrice, oltre a quelle già citate c'erano le lettere 'O' e 'I' ottenute usando i numeri zero e uno, la lettera 'S' usando il numero
cinque ed infine (con un pò di fantasia) la lettera 'G' che poteva essere emulata con il numero sei, nel giusto contesto avrebbe funzionato.
Ottenni quindi di riuscire a scrivere nel display della TI57 le seguenti tre parole 'GIOCA', 'baSSO', 'abbaSSa', gli ingredienti giusti per le
indicazioni e le risposte necessarie per una interessante variante del giochino 'indovina il numero' già contenuto nel manuale della TI57. Certo,
non rimaneva più spazio per la routine di generazione casuale del numero ma tuttavia per due giocatori il software funzionava.
Inserire il programma era leggermente macchinoso ma tutto sommato fattibile e nel farlo mi sono divertito parecchio. Dopo un piccolo periodo
di prova decisi di mettere quanto fatto su carta ed inviarlo ai redattori di MC Microcomputer, dopodichè mi dimenticai anche di averlo
fatto.
Non vi racconto la mia sorpresa quando, dopo qualche mese, lessi il mio nome sul numero di settembre 1983 della rivista e ricevetti un modesto
assegno per la collaborazione alla rivista, non ricordo di che cifra si trattasse ma in ogni caso erano i primi soldi che guadagnavo al di fuori
della famiglia.
Che dire? una piccola ma grande soddisfazione.
Pubblicato il 08/12/2020 - M.B.