Quando Guerre Stellari era Guerre Stellari
Un ricordo perso tempo fa in una galassia lontana.
Prima che Guerre Stellari diventasse quell'immenso calderone di idee sparse e senza coerenza, prima che
George Lucas decidesse di mollare tutto quanto in mano alla Disney, prima che pupazzi e gadget di ogni tipo
invadessero ogni dove, prima che una saga epica venisse rovinata da sceneggiature discutibili, prima che ogni
linea narrativa venisse distorta, prima di tutto questo c'era Guerre Stellari. Un film di enorme successo che nell'immaginario
di noi bambini e ragazzi degli anni '80 rappresentava il futuro, la fantasia e l'avventura.
Per qualche anno il film rimase una singola storia con un suo preciso finale, quando poi sono usciti il secondo e il terzo
film della serie, la saga ha preso ancora più corpo ed è divenuta un mito ed un universo fittizio ben preciso. Sembrava però che tutto
dovesse finire a quel punto. Il terzo film infatti chiudeva un ben preciso ciclo narrativo e i personaggi principali avevano
già incontrato il loro destino, la fine della saga era stata scritta e non sembrava esserci la necessità di un seguito.
Come è noto la magia è ripresa nei primi anni 2000 con l'uscita della trilogia prequel, opera dello stesso Lucas che andava
ad incastrarsi, con più o meno successo, nello stesso universo narrativo esistente. Secondo la mia opinione con questa trilogia
l'aurea mitologica creatasi attorno al fenomeno si smorzò parecchio, restava tuttavia la mano autoriale di Lucas e seppure
con molte critiche la storia venne accettata di buon grado dai fan, compreso il sottoscritto.
Quello di cui desidero parlare in queste righe è il fenomeno videogiochi che si è creato in quegli anni che separarono
la prima trilogia dalla seconda, gli anni '90. La LucasArts ha concesso la licenza del brand di Guerre Stellari a molti giochi
che sfruttavano l'universo fittizio che si era creato, come si può immaginare la fame di avventura e il desiderio di approfondire
quell'universo mi ha entusiasmato e coinvolto parecchio.
La prima uscita della serie è stata 'X-Wing' (1993), un gioco che metteva il giocatore alla guida del mitico caccia del film, il gioco
permetteva di immedesimarsi nientemeno che in Luke Skywalker e di combattere per la ribellione in adrenaliniche sessioni di duelli
spaziali. Si trattava però di una opera prima, sviluppata per MS/DOS, con una grafica in bassa risoluzione e vari problemi di
compatibilità e di configurazione della memoria.
In ogni caso, in quegli anni ogni prodotto che portasse il nome di Guerre Stellari sopra era destinato ad un sicuro successo, il gioco vendette
moltissimo e l'anno seguente giunse nei negozi e poi nelle avide mani di noi ragazzi un secondo capitolo, stavolta dedicato alla
controparte imperiale il 'Tie Fighter' (1994).
Il codice aveva fatto dei notevoli passi avanti ed era stato ottimizzato, la grafica era migliorata e la trama era ben approfondita
e tutt'altro che banale, si incastrava tra l'altro alla perfezione nella continuità dei racconti della saga, con delle ben calibrate
strizzatine d'occhio e citazioni quà e la, il tutto senza esagerare troppo (vero J.J. Abrams?).
Non sono mancate delle incursioni da parte della LucasArts nel mondo frenetico dei giochi di azione in terza persona, come ad
esempio il discreto 'Shadows Of The Empire' (1996) nella quale il giocatore interpretava il ruolo di un personaggio creato per
l'occasione, Dash Rendar, un avventuriero ispirato più o meno ad Han Solo.
Il personaggio interagiva a livello narrativo con Luke Skywalker e con Boba Fett in un paio di intermezzi e anche in questo caso
la trama si incastrava nell'universo narrativo esistente. Dal punto di vista tecnico la grafica si avvantaggiava delle prime schede
3DFX (con tanto di logo nella scatola) ed era una vera killer application per questo hardware, unica vera grande pecca erano i controlli
molto carenti e poco curati.
Travolta dal successo delle sue pubblicazioni, la LucasArts decise di cimentarsi anche nel mondo dei 'giochi alla Doom' appena giunti
alla ribalta, si trattava di titoli di tutto rispetto; 'Dark Forces' (1995) e 'Jedi Knight' (1997), due videogiochi destinati a superare ogni
record di vendite negli anni seguenti.
In Dark Forces (1995) si notava molto l'ispirazione presa dal gioco della ID Software, in particolare nel gameplay, nella definizione
di livelli ed in generale nel design del gioco, in ogni caso si trattava di un prodotto ben confezionato e graficamente molto in sintonia con
l'universo di Guerre Stellari, di certo all'altezza delle aspettative.
In 'Jedi Knight' (1997) gli autori hanno fatto un ulteriore passo avanti aggiungendo scene in full motion video con attori in carne ed ossa,
creando una storia di ampio respiro con un villain di tutto rispetto e persino la possibiltà di scegliere tra il lato luminoso oppure il
lato oscuro della forza.
'X-Wing Vs Tie Fighter' (1997) dal punto di vista tecnico migliorava ulteriormente il codice dei giochi precedenti, grafica più
dettagliata, texture mapping, risoluzione maggiore, tracce audio in qualità CD, più veicoli pilotabili, multiplayer cooperativo e competitivo
per un massimo di 8 giocatori, tutto molto bello.
Ma la delusione era dietro l'angolo, una volta installato e lanciato il gioco, non trovai nessuna voce del menù iniziale che
mi portasse alla campagna, desideravo ancora immergermi nell'universo narrativo di Guerre Stellari e conoscere altri epici personaggi
di quel mondo, rimasi a bocca asciutta, il gioco non aveva trama e io non ci potevo credere.
Rimasi talmente deluso dalla faccenda che per qualche anno trascurai di seguire le uscite di questa serie di videogiochi, non notai nemmeno
l'uscita della espansione ufficiale (non si chiamavano ancora DLC) 'Balance of Power' (1997) che aggiungeva una campagna al gioco.
Solo qualche anno più tardi, spulciando in un negozietto di giochi, mi accorsi casualmente dell'esistenza di 'X-Wing Alliance' (1999) un
episodio nel quale era possibile pilotare nientemeno che il Millennium Falcon e vivere l'odissea di una famiglia di mercanti nell'universo
narrativo di Guerre Stellari.
Il giocatore viveva la storia nel panni di Asso, uno dei figli della famiglia. La trama si sviluppava a partire da una situazione di neutralità
e lentamente portava i personaggi ad unirsi ai ribelli nel conflitto contro l'impero, una missione dopo l'altra si assisteva all'evolversi
dei vari personaggi fino ad arrivare alla battaglia di Endor ed alla distruzione della morte nera, veramente un'ottima trama che ai miei
occhi riscattava il tremendo scivolone di qualche anno prima.
Gli autori del gioco avevano fatto tesoro dei propri errori e curato molto bene i dettagli, tra tutti quelli che mi hanno più divertito e mi hanno
tenuto incollato al joystick per molte ore ricordo i seguenti ...
- La varietà e lo spessore delle missioni, veramente per tutti i gusti.
- Colpi di scena nella trama, mai banale.
- Possibilità di configurare il software secondo le propria esigenze.
- Possibilità di rigiocare le missioni già portate a termine.
- Schermaglie veloci in singolo o multiplayer per un massimo di 8 giocatori.
- Personaggi memorabili come il droide copilota Emkay.
- La schermata principale che si riempie di ricordi e gadget.
- La collezione di medaglie che si arricchisce missione dopo missione.
- I dettagli della trama nascosti nelle varie email inviate al protagonista.
Si tratta di una serie di dettagli che contribuscono e rendere veramente epico il gioco e lo hanno portato ad un successo enorme, quello che a mia opinione
è rimasto un mistero è il fatto che non vi furono ulteriori seguiti, la LucasArt infatti si è dedicata ad altri generi non proseguendo più questa serie, almeno fino
ad oggi.
La magia sembra destinata a ricominciare con l'uscita di 'Star Wars Squadron' (2020) che ha tutte le carte in regola per essere il seguito
di questa fortunata serie, staremo a vedere se l'atmosfera del videogioco saprà riportarmi indietro ai tempi d'oro degli anni '90.
Pubblicato il 15/11/2020 - M.B.